NOBILITAZIONE DI UN DIALETTO di Renzo Pezzani
Il vernacolo non è soltanto linguaggio rusticale di una contrada, ne è il colore e il carattere, l’immagine e il sale. È l’idioma domestico destinato a improntare per sempre sulle nostre labbra di inconfondibili flessioni e cadenze la lingua nazionale. È dunque esso una parte viva di noi che ci accompagna dal giorno che balbettiamo la prima parola all’attimo che in una parola esaltiamo l’ultimo respiro. Ed é sopratutto una ricchezza che è stolto respingere da noi perché è della vita un’amorosa eredità materna… LEGGI TUTTO
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ANCHE IL DIALETTO È UNA LINGUA di Arnaldo Barilli
Questo interessante articolo tratto da un numero del periodico della Famija Pramzana, “Al pont äd Mez”, è fondamentale per comprendere l’evoluzione dell’uso del nostro dialetto. Ecco alcuni stralci.
«Nella vita menzognera ed orgogliosa delle corti, i dotti sdegnavano insieme col volgo anche la lingua di lui: forse il popolo non tacque sempre, che anzi la satira, il lamento o l’ironia dovettero spesso salire alle sue labbra: ma mancò chi del suo riso o del suo pianto si facesse l’interprete»
Continua poi così: «Ci vergogniamo del nostro dialetto, mentre non ne è il caso: esso non è bello, questo è vero, ma il piacentino, il bolognese, il romagnolo, il genovese, il sardo e il bergamasco non mi sembrano poi tanto più fini e melodiosi. Eppure a Piacenza, a Bologna, a Forlì, a Genova, a Sassari e a Bergamo il dialetto è amato, preso sul serio e messo in valore».
Con riferimento ai nostri poeti del passato, si legge: «A distoglierli da ogni eventuale velleità concorse da una parte l’esempio dei poeti di Corte forestieri e il favore che i Sovrani concedevano loro, dall’altra il timore delle critiche dei concittadini; e così venne a mancare una tradizione letteraria dialettale e si formò il pregiudizio della impoeticità del dialetto parmigiano» … LEGGI TUTTO
L’ODIERNA FUNZIONE DEL DIALETTO di Guido MIchelini
Contributo per gli incontri del Progetto DICIAMOLO IN DIALETTO. Oggi viviamo in una società fortemente scolarizzata nella quale le persone delle generazioni più giovani sono in grado di esprimersi in italiano in qualsiasi situazione comunicativa. Per tale ragione il dialetto non è più indispensabile per la comunicazione linguistica e, di conseguenza, viene parlato sempre meno (…) tuttavia si può usare il dialetto parmigiano per qualsiasi argomento. Il dialetto, lingua autonoma non meno nobile dell’italiano… LEGGI TUTTO
IL PARMIGIANO NELL’ ITALIA LINGUISTICA di Daniele Vitali
Fin dalle sue origini, la glottologia divide i dialetti d’Italia in settentrionali, centrali, meridionali e meridionali estremi, e considera a parte quelli sardi, ladini e friulani: dal 1999, una legge dello Stato riconosce sardo, ladino e friulano come lingue da tutelare in base all’articolo 6 della Costituzione, “La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”. Altre lingue protette dalla legge sono francese, franco-provenzale, occitano, tedesco, sloveno, albanese, greco, croato e catalano… LEGGI TUTTO
IL DIALETTO PARLATO di Giovanni Mori
Con questo testo, scritto per gli eventi del progetto “Diciamolo in dialetto” il prof. Giovanni Mori si prefigge, partendo dagli aspetti storici, di dimostrare che parlare in dialetto è bello e non può più essere considerato un segno di ignoranza e di volgarità, tant’è che anche persone di elevata cultura non si vergognano di parlarlo… LEGGI TUTTO
DIALETTI E DIALETTO PARMIGIANO di Eugenio Caggiati
È attuale e urgente, oggi, rafforzare la nostra identità culturale non per chiuderci nella nostra cosiddetta “parmigianità”, ma, come esige la realtà attuale, per rendere trasparente e comunicativa la nostra storia e rafforzare la cultura dell’accoglienza, per rendere più semplice l’integrazione, nella società multiculturale che sta nascendo, di quanti si dovranno inserire nella nostra società parmense… LEGGI TUTTO