Cultura del cibo

Scuola Internazionale di Cucina Italiana AL.MA  di Colorno

La consegna del premio “Sant’Ilario di Parma Nostra 2015”, conferito ad Albino Ivardi Ganapini, presso la Reggia di Colorno, nell’Aula Magna di ALMA, Scuola Internazionale di Cucina Italiana ci ha dato modo di conoscere dai protagonisti i percorsi che hanno portato alla fondazione della scuola di cucina… LEGGI TUTTO

Gualtiero Marchesi e

Albino Ivardi Ganapini


I MUSEI DEL CIBO

Altra realizzazione “concreta” che Albino Ivardi Ganapini è riuscito a realizzare è quella dei MUSEI DEL CIBO: Parmigiano Reggiano, Pasta, Pomodoro, Vino, Salame di Felino, Prosciutto di Parma, Culatello di Zibello, Fungo Porcino di Borgotaro: nessun altro territorio può vantare una cosa simile… LEGGI TUTTO

Articolo della Gazzetta di Parma del 15 dicembre 2021



Dal portale dei MUSEI DEL CIBO
Un territorio a vocazione alimentare

Parma vanta un indiscusso primato in campo alimentare. L’attuale posizione di eccellenza si fonda su un lungo processo che affonda le proprie radici nella storia e prende l’avvio in epoca pre-romana con una forte caratterizzazione data dall’allevamento, in special modo suino, e dalla conservazione delle carni, favorita dalla presenza in loco di sorgenti di acqua salata…

Clicca qui www.museidelcibo.it per accedere al ricco portale curato dal coordinatore GIANCARLO GONIZZI. Da non perdere l’interessante galleria video

Benedetto Antelami, Preparazione dei salumi nella formella dell’Acquario, particolare (Parma, Battistero, dal sito dei Musei del cibo)


DUE POESIE “GASTRONOMICHE”

Di seguito due “poesie gastronomiche” di Renzo Pezzani pubblicate dalla casa editrice Luigi Battei in: “Ricette parmigiane vecchie e nuove. Con poesie gastronomiche di Renzo Pezzani” in occasione della prima edizione di “Cibus del 1985; ripubblicate, sempre dalla stessa casa editrice, in “A tavola con Renzo Pezzani” in occasione del “Parma Poesia Festival” 2006. Le poesie sono: “La conserva pramzana” e “Al salam” LEGGI TUTTO


I VINI DELLE NOSTRE COLLINE

Il vino bevuto in compagnia dà allegria mentre bevuto in solitudine facilmente procura tristezza. Con questa poesia però Bertozzi ci dice che, con moderazione, non solo si può bere anche da soli ma che addirittura, nel suo caso, aiuta il poeta bloccato davanti al foglio bianco. Vari anni fa, dopo aver accompagnato Fausto Bertozzi a visitare, ad Ozzano, la cantina di Andrea Ferrari, tornato a casa ha scritto di getto questa bella poesia. (G. Mezzadri) LEGGI TUTTO


PARMA E IL LAMBRUSCO di Curzio Malaparte

II mio primo incontro col Lambrusco avvenne a Milano, nell’aprile del 1915. Avevo sedici anni. Ero appena tornato dal fronte francese e, ancora vestito dell’uniforme di volontario garibaldino delle Argonne, mi trovavo di passaggio a Milano con alcuni compagni della Legione. Una sera il Comitato interventista milanese ci invitò ad un rinfresco in nostro onore. Dopo l’amichevole riunione, Filippo Corridoni ci condusse in una osteria presso Piazza Fontana, dove ci offrì alcune bottiglie di Lambrusco. Corridoni alzò il bicchiere e disse: “Il Lambrusco è il vino più garibaldino del mondo”.

Il Lambrusco non solo è il vino più garibaldino del mondo, come ebbe a dire Filippo Corridoni, ma il più generoso, il più umano, il più libero, il più italiano fra tutti i vini italiani. La musica di Giuseppe Verdi è colma di Lambrusco fino all’orlo. In tutta la Chartreuse de Parme di Stendhal scorre una vermiglia, frizzante vena di Lambrusco”.
(Tratto da un inedito di Curzio Malaparte)

La piazza a capo del ponte di mezzo in Oltretorrente era detta un tempo Piazzale della Rocchetta: così molti parmigiani ancora la ricordano. Nel 1923 la piazza fu intitolata proprio a questo giovane sindacalista marchigiano, molto conosciuto a Parma. Rimossa la Fontana della Rocchetta al centro della piazza, nel 1927 venne inaugurato un grandioso monumento in suo onore, soldato medaglia d’oro al valor militare caduto eroicamente in guerra sul Carso nel 1915.